New skill per plant 4.0 e automotive
Siamo al next level, come nei video giochi anni 90, protagonisti di nuovi ecosistemi digitali con le responsabilità in bilico tra notebook e voglia di riappropriarci dei nostri desk in ufficio.
Sono cambiate le regole del gioco. Sono aumentate le velocità.
Uno dei trend che, nel 2020, ha subito maggiore accelerazione è la riqualificazione delle competenze, dai più conosciuta come RE-SKILLING
I numeri* parlano chiaro:
- 75 milioni – sono i posti di lavoro che scompariranno nei prossimi anni a causa dell’automazione e dell’integrazione tecnologica
- Metà – sono le competenze di base che cambieranno completamente
- 133 milioni – sono i nuovi posti di lavoro creati grazie alla trasformazione
Il bilancio è positivo ma c’è un elemento da tenere fortemente in considerazione: lo skill mismatch. Tradotto, le competenze di chi lavora sono sempre meno allineate alle richieste del mercato del lavoro dominato sempre più da algoritmi, intelligenza artificiale e soft skill.
I grandi successi però iniziano sempre con piccoli passi., come ci insegna Confucio
Dobbiamo allenarci ad uno stretching comportamentale, a modi di fare diversi da quelli che fino ad oggi ci hanno portato risultati. L’obiettivo non è stravolgere, ma allenare, potenziare per lasciare un’impronta nell’evoluzione verso il new normal.
Nel nuovo normale, infatti, bisogna tenere insieme due velocità: quella dell’implementazione e quella dell’assimilazione. L’implementazione passa per l’impiego dell’intelligenza artificiale, dei processi automatizzati e degli Analytics; l’assimilazione passa per “quell’imparare ad imparare” che è necessario attivare a ogni livello dell’organizzazione.
Se a questo aggiungiamo che l’Italia, vanta la forza lavoro più anziana del mondo, dopo Giappone e Germania, si intuisce che il nostro Paese è esposto più di altri a perdite di redditività. Gran parte dei lavoratori impiegati oggi nel nostro paese si sono formati in un’epoca in cui non esisteva internet, non c’era Google e l’Intelligenza Artificiale era fantascienza.
Non ci sono solo cattive notizie però.
La velocità e la portata di cambiamenti così radicali sono alcuni dei motivi che ci hanno spinto a ripensare la formazione.
A partire da questo stadio di consapevolezza prendono forma i nostri progetti di reskilling. Il cui mantra risiede nel “Learn-Do-Repeat”: apprendere nuove skills, farne esperienza ed inserirle nella propria routine professionale.
Due anni di lavoro e ricerca al fianco delle imprese manifatturiere per progettare e trasferire le new skills per plant 4.0 all’avanguardia e dell’automotive per abbracciare la sfida della New Mobility e dell’elettrificazione dei veicoli.
Un’ambizione formativa all’innovazione che è nel nostro DNA per valorizzare le potenzialità delle persone e per affrontare al meglio scenari mutevoli.
21 Settembre 2020