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I laboratori dell'incompiuto: esperienze di cittadinanza attiva

Con il contributo di 

 

 

L’anno scolastico 2021-2022 ha preso avvio con entusiasmo. Finalmente sembravano esserci le condizioni per frequentare la scuola in presenza in modo continuativo e passare nei corridoi della scuola, di nuovo popolati dai nostri giovani studenti, faceva tutto un altro effetto. In questo inizio che faceva ben sperare, eravamo particolarmente felici di poter proporre loro un’attività didattica innovativa che era stata progettata prima dello scatenarsi della pandemia e che, in effetti, non vedevamo l’ora di realizzare.

Nel 2020, infatti, in partenariato con Associazione Funamboli – ReMida_Terre d’Acqua, Studio Atlantis e Associazione NEDAC, avevamo presentato ai referenti della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna un progetto didattico nato dalla volontà di un gruppo di professionisti diversificati, cartografi, educatori e formatori, esperti di comunicazione ed espressione visiva, di trovare una sintesi tra i diversi ambiti per costruire un’esperienza formativa laboratoriale e creativa basata sulla conoscenza di un territorio e sulle azioni di adeguamento/miglioramento che si possono immaginare. Come territorio di analisi, non a caso, avevamo scelto il quartiere Navile, sia perché vi è ubicata Fondazione Aldini Valeriani, sia perché si tratta di un ambiente ricco di iniziative, multiculturale e caratterizzato da recenti e importanti trasformazioni urbanistiche. Per questo motivo il progetto era stato patrocinato dal Quartiere che ci aveva dato alcune informazioni in merito agli spazi “incompiuti”.

3 laboratori e 1 Atlante interattivo

Il progetto si è articolato in tre laboratori interconnessi: Laboratorio cartografico, Laboratorio visuale,  Laboratorio materiali che hanno come “campo base digitale” l’Atlante Interattivo, una piattaforma intesa come strumento di rappresentazione multimediale costruito su base cartografica che permette di raccogliere, sistematizzare e divulgare contenuti di varia natura. Per il nostro progetto è stato il riferimento per organizzare i vari contenuti che sono stati realizzati durante i tre laboratori per renderli visibili. Non a caso il sistema di caricamento dei contenuti è stato studiato per essere accessibile anche a utenti non esperti. In questo modo gli studenti hanno potuto sperimentare in prima persona non solo il percorso di ricerca creativa su una parte della città, ma anche l’utilizzo di uno strumento innovativo di comunicazione dei prodotti della ricerca. L’Atlante Interattivo è un sistema aperto che rimarrà a disposizione degli studenti e della scuola per consultare il materiale pubblicato e per aggiungerne di nuovo.

laboratorio cartografico

Nel laboratorio cartografico, a cura di Studio Atlantis, è stata creata una mappa dei luoghi incompiuti del territorio da inserire successivamente all’interno dell’Atlante Interattivo. Gli allievi hanno potuto sviluppare conoscenze relative all’uso di carte tematiche, materiale d’archivio e interviste, a strumenti tecnici di cartografia anche interattiva e a modalità di elaborazione del materiale ai fini del caricamento all’interno dell’Atlante Interattivo. Hanno acquisito metodi per analizzare un territorio con un approccio creativo, mettendo in gioco la propria percezione e la propria immaginazione. Hanno conosciuto il linguaggio cartografico come forma innovativa di narrazione e sono diventati più consapevoli delle trasformazioni della città e delle azioni che si possono mettere in campo per influenzarle.

laboratorio visuale

Il laboratorio visuale, a cura di Associazione Nedac, è stato finalizzato alla stimolazione e al potenziamento di abilità visuali. Gli allievi hanno potuto creare immagini in grado di raccontare, a partire dal loro immaginario, i luoghi incompiuti esplorati. Hanno appreso tecniche di mappatura visuale, di analisi e post-produzione dei contenuti visuali raccolti e di creazione di contenuti multimediali, tutte finalizzate alla creazione di narrazioni personali. Inoltre, hanno imparato come essere maggiormente responsabili rispetto alla percezione, produzione, pubblicazione, manipolazione di immagini all’interno di ambienti digitali e virtuali nella logica di comprenderne le potenzialità come strumenti per liberare l’immaginario creativo e per condividere opportunità, scenari e punti di vista sul mondo, maturandone un uso attivo in contrasto con il più frequente uso passivo.

laboratorio materiali

Nel laboratorio materiali, a cura di Associazione Funamboli – ReMida_Terre d’Acqua, il tema dell’incompiuto si è intrecciato con il tema dei materiali di scarto industriale che, proprio perché non destinati a un utilizzo specifico, hanno un grande potenziale immaginativo. Gli allievi hanno utilizzato tali materiali sia nella fase di esplorazione dei luoghi incompiuti usando modalità creative di rilievo sul territorio, sia per osservare e reinterpretare gli elementi materici raccolti arrivando ad una successiva rielaborazione che si è basata su diversi linguaggi espressivi: composizione, installazione, disegno, frottage, impronta, fotografia, ready-made. Il laboratorio ha avuto anche lo scopo di far riflettere gli allievi sui concetti di rifiuto, di riuso e sulla sostenibilità.

In generale i laboratori hanno inteso stimolare l’immaginazione come strumento di azione nel mondo. Gli studenti hanno messo alla prova le proprie potenzialità espressive e creative per osservare e raccontare, con i mezzi della fotografia, del racconto e attraverso tecniche di costruzione con materiali di scarto industriale, i loghi incompiuti visitati nella logica di trasformarli, con la fantasia e trovando modi espressivi coerenti con la propria personalità, ideando nuovi usi e sensi.

Come è andata nel dettaglio?

Con un certo anticipo rispetto alle previsioni abbiamo concluso le attività del progetto. Alcuni vincoli che comunque abbiamo dovuto tenere presente per contrastare il diffondersi del virus, infatti, ci hanno indotto a riprogrammare le attività secondo tempistiche più contenute. La cosa in realtà è stata più favorevole del previsto. Gli allievi hanno potuto sperimentare una sorta di full immersion che ha consentito loro di entrare più profondamente nel progetto e di essere maggiormente focalizzati sugli obiettivi.

La presentazione

Tutto è cominciato con una presentazione congiunta del progetto. I partner hanno raccontato ogni laboratorio e sono state raccolte le prime adesioni. Il corpo docenti, e in particolare i tutor didattici, hanno poi indirizzato i ragazzi più indecisi tenendo presenti le loro caratteristiche e necessità didattiche e la corrispondenza con gli obiettivi di apprendimento di ogni laboratorio.

Pronti... via alle attività!

Una volta strutturati i gruppi di lavoro, si è dato il via alle attività laboratoriali che sono partite contemporaneamente. Ogni gruppo ha portato avanti il proprio compito con convinzione e ha dato un importante contributo al raggiungimento dei risultati di progetto. Durante le attività nei diversi gruppi sono sempre stati tenuti presenti i temi dell’incontro, dello scambio, del confronto, del lavoro manuale, dell’immaginare e creare insieme…tutti temi di cui oggi si sta manifestando drammaticamente la mancanza forzatamente subita dai giovani. Siamo contenti di aver dato un’occasione di scambio così importante e su temi che richiamavano la necessità di mettere in campo la propria emotività.

Il flusso di lavoro

Concretamente il gruppo di ragazzi del Laboratorio materiali ha immaginato e creato modelli di strutture architettoniche da inserire negli spazi incompiuti visitati e il gruppo del Laboratorio visuale ha creato narrazioni fotografiche dei luoghi ed elaborazioni grafiche che li reinventavano. Tutto è poi stato tramesso ai ragazzi del Laboratorio cartografico che, dopo un lavoro di postproduzione fotografica e di settaggio definitivo dell’Atlante Interattivo, hanno caricato i materiali in corrispondenza dei luoghi precisamente individuati sulla mappa interattiva interfaccia dell’Atlante.

Non rimane che... la MOSTRA INTERATTIVA

A quel punto non rimaneva altro che organizzare la MOSTRA INTERATTIVA che avrebbe dovuto essere la degna conclusione di tanto lavoro. Purtroppo a causa dell’innalzamento dei contagi e in una logica prudenziale, l’evento, seppur realizzato nei locali di Fondazione Aldini Valeriani e a cui hanno partecipato tutti gli allievi di FAV e il corpo docente, non ha potuto essere partecipato quanto desiderato. Seppur limitata negli accessi, la mostra conclusiva, ha rappresentato un emozionante momento di sintesi e di soddisfazione per tutti i partecipanti che hanno potuto raccontare il loro viaggio di scoperta degli spazi del quartiere e delle loro capacità creative ed espressive. In quella sede, in modo più compiuto, ogni gruppo ha avuto modo di confrontarsi con gli altri rispetto al risultato complessivo e si è concretizzato davanti ai loro occhi il progetto unico e carico di senso a cui avevano lavorato. Nella logica di amplificare le possibilità di conoscenza dei risultati di progetto il team di lavoro ha individuato modalità di presentazione e di disseminazione dei risultati mediante l’uso di video e fotografie fruibili online e, soprattutto, mediante l’accesso all’Atlante Interattivo, certamente lo strumento principale per dare evidenza degli interessanti elaborati degli studenti anche perché accessibile non solo per studenti e insegnanti, ma per ogni cittadino interessato.

gli obiettivi raggiunti

In termini di obiettivi formativi raggiunti possiamo dire che ogni laboratorio, con le proprie specificità e partecipato da chi manifestava attitudini e curiosità coerenti, ha permesso di:

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Far emergere
le potenzialità personali di ogni ragazzo, stimolando in ognuno creatività, coinvolgimento emotivo e capacità di osservazione e analisi

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Implementare
le capacità di utilizzare strumenti di narrazione e comunicazione legati alle immagini e alla realizzazione di manufatti

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Far conoscere
metodi di mappatura e di narrazione innovativi per trasmettere contenuti in logica inclusiva facendo ricorso all’informatica e al mondo del web

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Approfondire
i concetti di rifiuto e di riuso di materiali considerati “scarti” a livello industriale anche utilizzandoli nella realizzazione di manufatti creativi, e pratiche efficaci per reinventarne l’utilizzo e la funzione

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Incrementare
la capacità di trasporre le medesime pratiche nella rilettura e reinvenzione degli spazi urbani considerati “degradati”

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Aumentare
la consapevolezza degli studenti in merito alle potenzialità del digitale e del virtuale come strumenti utili a liberare il proprio immaginario creativo e creare contenuti, anziché usufruirne in modo passivo.

Inoltre, sono stati raggiunti altri obiettivi seppur non esplicitamente previsti dal progetto. Nello specifico:

  • aumentare la capacità di collaborare a un progetto condiviso assumendosi la responsabilità rispetto al proprio operato e output nella consapevolezza che contribuirà al completamento del progetto stesso
  • allenare capacità legate alla presentazione in pubblico di attività e progetti realizzati (durante la mostra interattiva).

Spazio alla MOSTRA VIRTUALE!

Prima di accedere, sappiate che:

  • con materiali industriali di scarto sono stati realizzati manufatti “effimeri” che riproducevano architetture che si inserivano negli spazi abbandonati o incompiuti osservati durante le esplorazioni realizzate sul territorio. Le architetture immaginarie rappresentano sempre luoghi di socialità e inclusione spesso rivolti ai giovani. Dobbiamo ammettere che questa cosa ci piace molto!
  • mediante elaborazioni grafiche con software dedicati sono state realizzate trasformazioni creative e gioiose dei medesimi luoghi
  • mediante una ragionata concatenazione di fotografie sono state realizzate narrazioni personali e in qualche modo emozionali dei luoghi visitati.
  • sono stati individuati sulla mappa dell’Atlante Interattivo i luoghi esplorati e sono stati caricati, e resi accessibili, gli elaborati precedentemente descritti come a costruire un bacino di idee e suggestioni per interventi volti a migliorare il volto di una specifica parte della città e la vita dei suoi abitanti.

Si è trattato di un lavoro corale di immaginazione e partecipazione attiva che rimane a disposizione della collettività.

E un po’ ne siamo fieri! Non vi resta che cliccare…..