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GLI ALLIEVI FAV, LA PEER EDUCATION E LE COMPETENZE DIGITALI: IL “NOSTRO” PROGETTO EUROPEO

Ormai è passato più di un anno dal kick off meeting e ci troviamo nel bel mezzo della fase calda, viva e creativa del progetto europeo COLIBLITE - COmmunity LIBraries and digital LITEracy skills for MLF children, nell'ambito del programma Erasmus+.

Insieme ai partner olandesi, inglesi e rumeni, solidamente capitanati dalla Biblioteca Centrale di Utrecht, abbiamo raccolto la sfida di individuare modalità efficaci per preparare bambini e ragazzi alle opportunità, ma anche ai rischi, del digitale. La sfida è, sì, didattica, ma anche legata alla costruzione di una rete di soggetti che, ognuno nel proprio ruolo, possa mettere in campo azioni, interventi e politiche volte ad ampliare e diffondere le conoscenze digitali come strumento fondamentale per l'esercizio della cittadinanza.

Tutti i nostri allievi usano con facilità (a volte troppa!) tablet, smartphone e computer, ma ci siamo resi conto che il loro approccio spontaneo a questi dispositivi non porta necessariamente allo sviluppo di competenze digitali, che, invece, possono essere acquisite grazie ad un appropriato supporto educativo.

Per questo abbiamo voluto partecipare a questo progetto.

Vogliamo che i nostri allievi sappiano approcciare le continue trasformazioni digitali nella consapevolezza del loro impatto sulla loro vita di cittadini e di lavoratori. Vogliamo che tutti siano nelle condizioni di superare l'eventuale divario digitale, spesso legato alle condizioni socio-economiche e di istruzione delle famiglie, per evitare che abbia ripercussioni sulla loro stessa istruzione e sul loro futuro lavorativo. Vogliamo che siano informati e capaci di informare, a loro volta, amiche e amici, sorelle e fratelli, compagni e compagne e, perché no, genitori e adulti...che spesso ne sanno meno di loro e si rifugiano in un approccio diffidente e critico.

Crediamo molto nelle loro capacità e siamo convinti che siano decisamente più efficaci di noi in questo lavoro di divulgazione.

COSA CI SIAMO IMMAGINATI....

Sul lato italiano, bolognese in particolare (è coinvolta anche Modena), abbiamo deciso di avviare un percorso sperimentale e innovativo in tre step che, grazie al supporto del Quartiere Navile e al contributo di Open Group, partner di progetto, è stato anticipato dalla costruzione di una collaborazione concreta con l'Istituto Comprensivo 15 e con l'Istituzione Biblioteche di Bologna, agenzie educative e culturali che agiscono sul territorio del quartiere, in una logica di prossimità.

I tre step in sintesi?

  1. Formazione formatori (più se ne fa e meglio è!) con l'obiettivo di capirne di più noi per poi costruire un percorso di apprendimento adatto ai ragazzi;
  2. Formazione rivolta agli studenti FAV (anche questa non è mai troppa!) con l'obiettivo di trasmettere loro le competenze acquisite allo step 1 (e anche imparare qualcosa da loro) e aiutarli a mettere a punto semplici momenti formativi rivolti agli allievi delle scuole medie;
  3. Brevi interventi formativi condotti dagli studenti FAV e rivolti agli allievi delle classi prime della scuola media (che sfida, ragazzi!) con l'obiettivo di capire come potrebbero funzionare attività di peer education in questo ambito.

 

COME È COMINCIATA....

Eravamo alle prese con le prime giornate davvero fredde, tra ottobre e novembre, quando abbiamo cominciato a lavorare all'organizzazione di una formazione formatori speciale: oltre ai formatori FAV, infatti, avevamo coinvolto docenti dell’IC 15 e alcuni bibliotecari delle biblioteche decentrate di Bologna. Alla fine di novembre ci siamo ritrovati con un bel gruppo di professionisti curiosi e attivi che si sono messi alla prova rispetto al proprio livello di competenza e al proprio modo di utilizzare l’informazione in rete. A partire dal DIGCOMP, il framework europeo per lo sviluppo delle competenze digitali, e con uno sguardo al Curriculum di Educazione Civica Digitale del MIUR, abbiamo deciso di focalizzarci sulla digital literacy, per capire cosa significa davvero saper navigare in rete: come si ricercano e si valutano dati, informazioni e contenuti digitali? Come si verifica la loro veridicità? Come si gestiscono le informazioni trovate?

Beh bisogna ammettere che ci sono stati numerosi momenti di scoperta. Ci siamo resi conto di quanto non avessimo le idee chiare, ma, dopo essercele chiarite in un clima di scambio reciproco e creatività, abbiamo messo a punto un programma didattico dedicato agli studenti della Fondazione Aldini Valeriani, con il duplice obiettivo di far acquisire loro le competenze necessarie a gestire l'informazione in rete e a mettere in piedi un piccolo intervento formativo per i ragazzi della scuola media.

Era l'inizio di febbraio ed eravamo pronti e carichi per partire!

A CHE PUNTO SIAMO...

È marzo, le giornate di sole hanno messo in pausa l'inverno, e siamo al secondo step, forse il più atteso: la sperimentazione del pilota di formazione per i giovani adolescenti della nostra scuola.

Guidati da due formatori di FAV e da un'insegnante dell'IC 15 che hanno ben in mente il programma didattico messo a punto anche con i colleghi bibliotecari, 20 nostri allievi, divisi in due gruppi, si sono messi in gioco e hanno dato la propria disponibilità per partecipare al percorso che abbiamo immaginato per loro. Gli abbiamo spiegato che non solo impareranno a gestire l'informazione in rete, cioè come navigare on line correttamente, in sicurezza e senza cadere nelle trappole delle fake news, ma anche a costruire brevi sessioni formative rivolte a circa 50 giovanissimi allievi della scuola media. Da formati a formatori in sette incontri....non male! Sono entusiasti!

COME ANDRÀ A FINIRE...O PER LO MENO COME CI ASPETTIAMO CHE VADA A FINIRE...

La sperimentazione dovrebbe concludersi tra maggio e giugno, a un soffio dalla campanella che decreterà la fine dell'anno scolastico 2018-2019. I nostri allievi, nella loro nuova veste di formatori, di peer educator, se la vedranno con le classi prime della scuola media Zappa. L'emozione sarà tanta, ma dovranno controllarla per riuscire a gestire da due a quattro ore di attività attraverso le quali i giovanissimi compagni dovranno apprendere le abilità fondamentali per non rischiare on line. Per fortuna saranno a coppie o in gruppi di tre, in modo da supportarsi a vicenda. E anche noi non li lasceremo soli....dovremo essere bravi a lasciargli spazio evitando però di farli sentire “senza rete”. Forse saremo più agitati noi di loro!

E POI?

E poi....analizzeremo l'esperienza, la miglioreremo e la riproporremo per il prossimo anno scolastico per avere ulteriori elementi di valutazione da condividere con i partner europei e con le realtà del nostro territorio. Sarà un'altra occasione di crescita per i docenti e per i ragazzi.

E poi....ad oggi abbiamo chiaro che:

  • manterremo il focus sull'ampia sfera del digitale: per i nostri allievi conoscerla e saperla gestire significa poter accedere a maggiori possibilità sia come cittadini che come lavoratori.
  • rimetteremo in campo la peer education in altre attività: la trasmissione di competenze e conoscenze tra ragazzi trova canali speciali e più efficaci.
  • manterremo viva la rete di contatti che è nata grazie al progetto COLIBLITE: vogliamo portare avanti insieme progetti utili a noi, ai nostri ragazzi, e a quell'angolo della nostra città in cui lavoriamo e studiamo ogni giorno.

Per info: carlotta.bianchi@fav.it

 

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Pubblicato il
1 Marzo 2019