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Close UP n.10 - Essere Coach

Giorni di caldo, cicale e un pensiero unico: si cerca la pietra filosofale, il grado giusto del condizionatore. 

Mentre un po’ frolli guardiamo le foto premature dal mare dei fortunelli che già partono una settimana di qua e una di là., noi di Close up, parliamo invece di neuroscienze, realtà virtuale e consapevolezza, in una parola, il coaching.

Vi lasciamo con un po’ di riflessioni e informazioni e, in fondo al numero, la nostra immancabile rubrica di fine luglio…

NEUROLANGUAGE COACHING®: Brain Friendly Language Learning

di Daniela Bonvicini

 

Ciò che rende impacciati o imbarazzati nell’esprimersi in una lingua straniera spesso è non tanto ciò che manca nella conoscenza della lingua, bensì una varietà di emozioni e convinzioni su noi stessi che ci trattengono dall’esprimerci, o ci impediscono di farlo con l’abilità di cui saremmo capaci. Paura di sbagliare, l’idea di non essere all’altezza o il timore di fare una brutta impressione
sul nostro interlocutore sono possibili freni all’esprimerci.

D’altra parte, se perdiamo l’occasione di buttarci oltre quel timore o quella convinzione quando possiamo, perdiamo l’opportunità di sperimentare il gusto di comunicare in una lingua straniera.  Un piacere che alimenta il desiderio stesso di apprendere, la motivazione a continuare ad allenare la propria conoscenza di quella lingua, aldilà delle eventuali
necessità pratiche. Uno degli effetti di un percorso di Neurolanguage Coaching®, che vedo nei miei clienti e che riscontro nelle loro testimonianze, è il sentirsi più sicuri, il sentire di poter fare: maggiore tranquillità nel parlare, superare l’imbarazzo e poter così farsi comprendere, sentirsi autonomi nel ricercare nuovi strumenti per mantenersi in allenamento.

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Ascolta il nostro podcast - Essere coach

Federici Bencivelli, trainer FAV e coach ACC ICF ci racconta cosa significa essere coach  e come il coaching sia un generatore di consapevolezza che accelera il processo di cambiamento e di crescita personale.

 

Anche Il sole 24 ore ci spiega le nuove vie per favorire e ottimizzare il lavoro del coach finalizzato a supportare la persona e il professionista nel raggiungimento dei suoi obiettivi.

Dal linguaggio all’empatia: così le neuroscienze migliorano il coaching. Nel corso dell’ultimo biennio, il gruppo di Ricerca di AICP, l’Associazione Italiana Coach Professionisti, ha condotto un approfondimento sul tema delle neuroscienze per il coach.

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La realtà virtuale serve anche a potenziare le soft skill e accompagnare il cambiamento nei percorsi di coaching.

La virtual reality infatti consente alle persone di vivere esperienze in ambienti digitali e innovativi con un alto livello di coinvolgimento. Facendo leva sulla capacità di catturare l’utente, suscitando emozioni profonde e stimolando la fantasia, oggi trova nuove applicazioni anche nei percorsi che intervengono sulla crescita professionale e personale.

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Sviluppare le competenze attraverso il Coaching è oggi sempre più non solo necessario per il raggiungimento dei risultati ma estremamente efficace per lo sviluppo dei talenti e per la loro retention. 

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DIVENTARE SKILL COACH
In partenza il 6 settembre 2023

 

La nostra consueta rubrica di fine luglio su cosa leggere durante le vacanze, un occhio al nostro tema, ma non solo.
A ciascuno il suo gusto….scegli il tuo

 

L’invenzione dell’Io. Come diventiamo ciò che siamoChristina Benrdt, Feltrinelli
Chi l’ha detto che dopo i trent’anni non si cambia più? Possiamo sempre reinventarci!
Questo libro è una bussola per orientarsi con il proprio io, capire più in profondità chi siamo e chi diventeremo, tenendo conto delle più recenti scoperte sul campo. Persino le micro-esperienze lasciano tracce importanti, della cui origine spesso, proprio perché in apparenza irrilevanti, siamo del tutto inconsapevoli. Fattori come la flora batterica, il sonno e i nostri pensieri giocano a sorpresa un ruolo decisivo nel trasformarci profondamente. Christina Berndt, divulgatrice scientifica e autrice pluripremiata, traccia una panoramica completa dell’attuale ricerca su ciò che influenza l’identità di ciascuno, fornisce spunti, test e racconta casi di studio per portarci a osservare criticamente la percezione che abbiamo di noi stessi e, se necessario, rimodellarci attivamente.

 

Giorno di vacanza, Inès Cagnati, Adelphi
“Non ne potevo più”. Una frase, una disperazione spesso ripetuta nel lungo racconto di Cagnati, che torna con un romanzo breve, dopo Génie la matta. Galla la ripete come un mantra, non ne può più di una madre che piange per non farla tornare al liceo, a 35 km da dove abita. Non ne può più di quel villaggio, quel buco nero nel nulla dove è nata lei e le 4 sorelle, tutte femmine, una cieca.
Cagnati rende palpabili le emozioni con le parole sospese, le frasi tagliate, mentre il paesaggio nel suo scrivere è tattile e sonoro. Su tutto scende il colore grigio della cupezza. Mentre il tarlo del dubbio, squarcia piano piano il ritmo del racconto.

 

La foresta trabocca, Ayase Maru, Add
Una moderna favola giapponese che strizza l’occhio ai Manga, recupera la tradizione letteraria fantastica e, tra ironia e sarcasmo, parla di discriminazione di genere, di pregiudizi e, soprattutto, della situazione femminile oggi in Giappone, un paese molto diverso dalle atmosfere tranquille e confortanti di Ito Ogawa. L’illustrazione di Lucrezia Viperina in copertina dà la giusta sensazione di un mostro verde che ci divora.

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Close Up è  il digital magazine di Fondazione Aldini Valerianiun progetto di promozione culturale con rubriche e contenuti inediti con l’obiettivo non solo di incuriosire il lettore, ma di appagarlo. Lasciandogli «qualcosa di più».