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NEUROLANGUAGE COACHING®: Brain Friendly Language Learning

Ciò che rende impacciati o imbarazzati nell’esprimersi in una lingua straniera spesso è non tanto ciò che manca nella conoscenza della lingua, bensì una varietà di emozioni e convinzioni su noi stessi che ci trattengono dall’esprimerci, o ci impediscono di farlo con l’abilità di cui saremmo capaci.
Paura di sbagliare, l’idea di non essere all’altezza o il timore di fare una brutta impressione sul nostro interlocutore sono possibili freni all’esprimerci.
D’altra parte, se perdiamo l’occasione di buttarci oltre quel timore o quella convinzione quando possiamo, perdiamo l’opportunità di sperimentare il gusto di comunicare in una lingua straniera. Un piacere che alimenta il desiderio stesso di apprendere, la motivazione a continuare ad allenare la propria conoscenza di quella lingua, aldilà delle eventuali necessità pratiche. Uno degli effetti di un percorso di Neurolanguage Coaching®, che vedo nei miei clienti e che riscontro nelle loro testimonianze, è il sentirsi più sicuri, il sentire di poter fare: maggiore tranquillità nel parlare, superare l’imbarazzo e poter così farsi comprendere, sentirsi autonomi nel ricercare nuovi strumenti per mantenersi in allenamento. Nel Neurolanguage Coaching® mettiamo al centro del percorso il Coachee e suoi processi
mentali di apprendimento, assecondandone ritmo di apprendimento e autonomia.
Mettersi in ascolto delle esigenze del Coachee richiede grande attenzione e disponibilità a farsi da parte, per riuscire ad accompagnarlo nel disegnare il suo percorso linguistico anziché proporre percorsi preconfezionati. Definiamo un percorso che tenga conto di quello che gli occorre per la sua professione e per la sua vita in questo momento.
Ciò permette di lavorare su obiettivi concreti del coachee, scelti dal coachee, così da poter poi riconoscere i propri progressi sugli aspetti della lingua e della comunicazione che gli interessavano.
Un aspetto che mi appassiona del Neurolanguage Coaching® è la possibilità di lavorare non solo sugli aspetti tecnici della lingua, ma anche sul potenziamento dell’autonomia del Coachee, ovvero il suo empowerment: aiutare una persona, individualmente o in gruppo, a utilizzare le conoscenze che ha già e a svilupparne di nuove, per riuscire a esprimersi in lingua dove desidera, anziché evitarla.

Daniela Bonvicini
Neurolanguage Coach®
Life Coach ACC™ (ICF codice 009121606I)
www.danielabonvicini.it

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